Camorone

Camorone, posto a 476 mt. s.l.m., sorge su un ondulato falsopiano, sulle pendici delle montagne sul versante orografico sinistro del torrente Brembilla. Mostra al suo centro, oggi ancora aperta, la profonda ferita provocata dalla devastante frana di fine novembre 2002.
La frazione di Camorone comprende, oltre alla Contrada, ormai cancellata dalla frana, altre contrade: Piana con la Chiesa e il Cavallo (Caàl), Grialezzo (Grealèss), Castello, Pradello, Cabbalino (Cabbalì),  Pamparato, Maroncella e Sottocamorone.
La contrada di Camorone era situata nel centro della frana, sorgeva tra la chiesa e Cabbalino. Prende nome dall'antica famiglia dei Moroni, che con l'altra famiglia possidente dei Berizzi ebbe un ruolo primario nella storia meno recente dell'intera frazione. La prima testimonianza dell'età delle abitazioni era la data "1540" incisa su un portale che si affaccia sulla piazza. Nel 1830 la minuscola frazione censiva 19 abitanti appartenenti a quattro nuclei familiari: a quell'epoca si poteva considerare la contrada dei Pesenti (Barbècc). Camorone, come molte altre contrade, verso gli anni Sessanta, ha iniziato  rapidamente a perdere la sua identità contadina. Negli anni '90 un solo caseggiato posto su un angolo dell'aia manteneva lo stile delle origini, inoltre la data "R 1881 B", incisa sulla parte superiore dell'entrata di un piccolo stabile, lasciava un segno dell'antica tradizione rurale. 
Il rifornimento idrico per questa comunità, fino agli anni Venti, veniva effettuato ad una sorgente che sgorgava copiosa nella parte retrostante i fabbricati; qui, in un primo tempo, era collocata una bocca a forma d'angelo, da cui sgorgava l'acqua che scendeva su una lastra dove venivano lavati i panni. Tuttavia, data la scomodità, nel 1947, si decise di costruire una nuova fontana alla creazione della quale contribuirono tutte le contrade che ne avrebbero usufruito: Chiesa, Camorone (Contrada), Cavallo, Cabbalino e Castello.
La Chiesa della Presentazione di Maria Santissima al Tempio, sfiorata e risparmiata dalla frana dal 2002. Fin dalle sue origini la chiesa apparteneva alla Parrocchia di Sedrina ed era dedicata alla Madonna della Salute. Fu ampliata nel 1905 e nel 1937, nel 1938 si rese parrocchia autonoma da Sedrina. Il Vescovo Bernareggi la consacrò nel 1950 con il titolo attuale sigillando nella mensa dell'altare maggiore le reliquie della Madonna, di S. Alessandro e S. Adriano. L'altare maggiore fu progettato dall'arch. Mario Marenghi e realizzato dalla ditta Giovanni Arnoldi nel 1940. Il paliotto in bronzo dorato è di Pietro Bolis. L'altare della Madonna fu realizzato da Francesco Arnoldi nel 1956. Nell'ancona centrale sono collocati una bella tela di Francesco Cappella (m.1784) raffigurante la Madonna della Salute e un affresco del 1700, attribuito al Galiari, con S. Antonio Abate come soggetto. Le statue del Sacro Cuore e della Madonna furono scolpite rispettivamente nel 1940 e 1956 da Angelo Gritti. Tra il 1960 e il 1964 furono fatti importanti restauri all'esterno della Chiesa. Il campanile fu costruito nel 1913 ad opera di Omobono Gervasoni. Con decreto vescovile del luglio 1986 la Parrocchia perde di personalità giuridica e viene accorpata a quella di Brembilla. Sulle pareti esterne della chiesa sono affissi gli stemmi delle due antiche famiglie più influenti, 'Moroni' e 'Berizzi'.

Con chi collaboriamo

Il Gruppo Sentieri Amici della Storia Val Brembilla collabora con molte realtà del territorio vallivo e bergamasco. Collaboriamo principalmente con il comune di Val Brembilla e CAI di Bergamo.