Il borgo del Cerro è composto da una serie di piccole contrade che si snodano lungo la mulattiera che da Brembilla sale verso Catremerio e poi Sant’Antonio. Si raggiunge facilmente anche in 10 minuti d’auto percorrendo la comoda strada asfaltata che sale appena prima del centro di Brembilla.
La prima contrada che si incontra è Cerro Foppa. Il nucleo più antico della contrada risale al '500, mentre i piccoli insediamenti circostanti al '600 e '700. Una bella fontana in pietra posta al centro a poca distanza dal sentiero che sale al borgo di Rudino testimonia l’antica presenza di una sorgente che ha fornito l'acqua necessaria al borgo fino agli inizi del '900.
La zona del Cerro, oltre alle sue bellezze naturalistiche ed architettoniche, è anche un’area di interesse archeologico. Sono stati infatti rinvenuti, nel 1975, una punta di freccia peduncolata e una collana, attribuibili all'età del rame ed attualmente esposti al Museo della Valle di Zogno. Nel 1989 è stato rinvenuto anche un pesce fossile di notevoli dimensioni. Un tempo i terrazzamenti più soleggiati, posti sulle rampe del falsopiano, erano tutti coltivati a granoturco, frumento, fagioli e patate. Oggi nel borgo di Cerro si estendono solo prati e boschi, con piccoli orti vicini alle abitazioni.
A breve distanza dalla contrada della Foppa, salendo lungo la mulattiera, si incontra l’altra principale contrada del Cerro, Rudino. In bella vista spicca la piccola chiesetta dell'Annunciata col suo rustico campanile. La chiesa fu costruita nel 1910 su un preesistente oratorio del '600. Il pittoresco campanile, diversamente dalla chiesetta, è privo di intonaco, ma con l'apparato murario perfetto e ben conservato.
asciato il borgo di Rudino e continuando la mulattiera che sale, dopo poche centinaia di metri si incontrano le case della contrata “Culo d’Asino” denominata così per l’aspetto delle pendici del colle su cui sorge. Le facciate in sasso, gli spigoli, i tetti in coppi, alcune lobbie in legno e le scale in pietra per l'accesso al fienile, sono gli aspetti caratteristici di questa piccola contrada, che risale al seicento/settecento.
Continuando la salita a breve distanza si giunge a Cà Donzelli, in cui spiccano la piccola chiesetta, costruita dalla famiglia Pesenti (Pèzza) verso la metà dell'800 e le antiche case caratteristiche risalenti al Cinquecento. Alcune abitazioni sono state ristrutturate nel secolo scorso, conservando ancora integre le lobbie in legno, singolari quelle triangolari. Ca' Donzelli, verso la fine dell'800, poteva vantare anche un tornio attrezzato di mola a cinghia per la rifinitura di 'baslòcc', baslete, baslutì e pestù de sal'. Nella contrada si trova anche il vecchio edificio delle scuole, oggi ristrutturato e utilizzato per manifestazioni, sagre e per la festa patronale.
Lasciata alle spalle Cà Donzelli e continuando la salita lungo la mulattiera si incontrano le case di Cerro Pezza) e del Finiletto e si arriva poi in una delle più suggestive contrade di tutta la valle, i Fienili del Cerro (872 m), il cui nome riporta alle costruzioni per il ricovero del foraggio. Caratteristica principale è l'arrotondamento degli spigoli delle abitazioni per permettere ai contadini di passare facilmente negli stretti vicoli con le 'sdirne', cariche di fieno.