Poco più di un chilometro dal centro del paese di Brembilla in direzione nord verso il grazioso abitato di Gerosa, giungiamo alla contrada di Cadelfoglia dove prendono il via ben tre sentieri CAI.
Ad una sessantina di metri prima del bel ponte in pietra della contrada, sulla sinistra noterete il segnavia CAI per Il Cat di Berbenno e l’altro CAI 592 G per Blello e Curnino basso.
A causa di un piccolo smottamento in prossimità di un grazioso ponticello in pietra di fine ottocento, usare cautela nel percorrere questo tratto, poi appena attraversato il ponte seguite la mulattiera che in un quarto d’ora arriviamo nella bella contrada di Lera, che vi accoglierà con le sue abitazioni in pietra a vista ben ristrutturate con un porticato a metà caseggiato che consentiva di raggiungere i prati retrostanti senza aggirare l’intera contrada.
Proseguendo in salita sulla mulattiera con segnavia CAI e superando un breve tratto pianeggiante, il sentiero sale con diversi tornanti fino alla decadente contrada di Roccolo abitata fino agli anni ’60 caratterizzata da ardite balconate in legno per salire ai piani superiori e crollate una ventina di anni fa contemporaneamente al tetto in piӧde dell’ultima parte del caseggiato.
Riprendiamo il sentiero interamente nel bosco verso la meta finale, superiamo una stalla dalla quale parte uno sterrato agrosilvopastorale e poco più avanti sulla destra potete ammirare una baita con un tetto in piӧde ancora in buono stato di conservazione.
Ancora un centinaio di metri e scolliniamo al Cat meta finale del sentiero 592 F che ci consente di ammirare la graziosa chiesa seicentesca dal caratteristico detto a piӧde dedicata a Santa Maria Assunta.
Anche si il sentiero si termina a questo colle, vi consigliamo di fare visita alla chiesa del Colle San Pietro seguendo le indicazioni verso destra dei segnavia CAI 571.
Chiesa Colle San Pietro (San Piro)
Questa antica chiesa posta a quasi 1.000 metri di quota nel comune di Berbenno è la più antica della Valle Imagna, eretta forse nel XIII secolo, ma annotata in un documento del 1353 e rimaneggiata nell’attuale forma architettonica e citata anche come San Pietro apostolo in Monte Poren.